A Milano il 13 Dicembre si è tenuto il convegno Green Building & Sustainable Development Goals, organizzato da GBC Italia per trattare gli obiettivi di sviluppo sostenibile e rigenerazione urbana che sono parte integrante dei prossimi lavori concordati durante la COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Lo sviluppo sostenibile attraverso la rigenerazione urbana
È sempre più consolidata l’idea che la salute dei cittadini debba muoversi nell’ottica di una nuova concezione di urbanistica, in cui vengono ridisegnati il modo di costruire e di abitare le città: un argomento di fondamentale importanza non solo per il benessere delle persone, ma per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile SDGs fissati nell’Agenda 2030 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per risolvere problemi legati allo sviluppo economico e sociale. Tra questi, nove sono legati al green building, concetto che può contribuire in modo significativo al risparmio di energia e di acqua, alla riduzione di emissioni di CO2, ma anche alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Rigenerazione urbana: l'Italia sempre più verso l'edilizia green
L’Italia sta consolidando sempre di più la propria posizione in campo di edilizia green in Europa: come ha evidenziato Marco Mari, vicepresidente di Green Building Council Italia (GBC), solo a Milano le costruzioni green sono passate da 200 nel 2018 a 320 nel 2020. Tra le migliori realizzazioni nella città meneghina spiccano Porta Nuova, City Life e Uptown: tre progetti concepiti in ottica di rigenerazione sostenibile, rivitalizzando i vuoti urbani e dando luogo a un contesto cittadino in totale armonia con l’ambiente e la collettività.
È in base a questo modello che bisogna guardare al futuro e all’obiettivo di “Città e comunità sostenibili” esposto nell’Agenda 2030. Il modo di costruire e le città devono essere concepite in modo differente, considerando gli edifici all’interno di un sistema capace di interagire con il contesto naturale e sociale per migliorare la qualità della vita. Lo stesso Giuliano Dall’Ò, presidente di GBC Italia, dichiara: “L’impegno dei prossimi anni richiede un salto di scala passando dalla dimensione dell’edificio a quella territoriale. Sono le città, i quartieri e le comunità, gli scenari nei quali GBC Italia si confronterà sempre di più: degli ambiti nei quali gli edifici faranno la loro parte come catalizzatori di un cambiamento sempre più orientato ad una integrazione strutturale, tecnologica ed ambientale tra edifici, infrastrutture e spazi aperti alla ricerca di un nuovo equilibrio tra le esigenze dell’uomo e quelle dell’ambiente naturale sostenibile.”
Norme e incentivi: la risposta del Governo
Riqualificare i quartieri e gli edifici in modo inclusivo e sostenibile è anche un ottimo modo per supportare a livello economico il settore. Per questo un ruolo chiave è giocato dallo Stato che deve creare le condizioni migliori per uno sviluppo del mercato sostenibile.
Il Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili (Mims) propone di favorire gli investimenti privati di rigenerazione urbana, senza sovraccaricare i Comuni, e definire una legge che, attraverso norme semplici e procedure più rapide, consenta di raggiungere più velocemente gli obiettivi di emissione zero di CO2 entro il 2050. A questo si aggiungono concorsi di progettazione e un Fondo nazionale per la rigenerazione urbana pari a 3,8 miliardi di euro.
Inoltre, per raggiungere l’obiettivo Green Deal europeo - che prevede una serie di azioni volte a rendere sostenibile l’economia dell’Unione Europea con la volontà di raggiungere zero emissioni di CO2 entro il 2050 - è prioritario fissare i parametri e i requisiti dell’edilizia.